Sabato 25 maggio 2024: una data che rimarrà per sempre scolpita nella mia mente.
In quel giorno, ho realizzato un sogno.
Uno di quelli che pochi anni fa mi sembravano inarrivabili.
E che qualche anno prima ancora non avrei neanche osato immaginare.
Sono salita sul palco del TEDxComacchio e ho raccontato la mia storia e la mia visione.
Non sono mai stata così emozionata in vita mia!
In queste righe, desidero condividere con te alcune sensazioni e riflessioni che mi sono portata a casa da questa esperienza meravigliosa.
Sono certa che potranno esserti d’aiuto, d’ispirazione e d’incoraggiamento, se anche tu stai inseguendo un tuo grande sogno.
Partiamo da un’affermazione importante…
I sogni si possono realizzare
Sembra scontato, ma non lo è.
Da bambini siamo tutti grandi sognatori, liberi e senza freni.
Poi, crescendo, succede qualcosa.
Ci accorgiamo che attorno a noi è pieno di adulti rassegnati, convinti che non si possa far altro che andare avanti a vivere la propria vita così com’è.
Una vita già scritta.
Ecco, se dovessi dire qual è la singola caratteristica che ha fatto veramente la differenza nel mio percorso e che mi ha permesso di raggiungere i miei obiettivi – compreso quello di salire sul palco del TEDx – sceglierei questa:
non ho mai smesso di sognare in grande!
E di credere che i miei sogni sarebbero potuti diventare realtà.
Se avessi dato retta a chi mi diceva che sarebbe stato impossibile e che certi traguardi non erano alla mia portata, nulla di tutto ciò che ho creato negli ultimi anni avrebbe preso forma.
Non avrei lasciato un lavoro che non amavo per avviare la mia attività e diventare padrona del mio tempo e della mia vita.
Non avrei messo la faccia su Instagram ogni singolo giorno per anni.
Non sarei salita su quel palco, sul quale ho vissuto alcuni dei minuti più intensi di tutta la mia esistenza.
Per molti, crescere significa smettere di sognare.
Per me, vuol dire trasformare i sogni in progetti concreti, i progetti concreti in piani d’azione, i piani d’azione in risultati.
Poco per volta, giorno per giorno.
E qui arrivo al secondo insegnamento di questa esperienza.
Non è facile
Realizzare i propri sogni è possibile, ma non è una passeggiata.
Soprattutto se sono grandi.
Dare retta a chi ci promette mari e monti in pochi minuti, giorni o settimane è dannoso tanto quanto ascoltare chi ci dice che non ce la faremo mai.
Io ho inserito la foto di una donna sul palco del TEDx nella mia vision board del 2021.
E per tre anni non è successo assolutamente niente. O almeno così mi era sembrato…
Nel 2024, quasi come per magia, il sogno si è trasformato in realtà.
Solo a quel punto mi sono guardata indietro e ho preso consapevolezza del percorso che avevo fatto per arrivare fin lì.
Tra Instagram e YouTube mi trovo quasi tutti i giorni davanti a una telecamera, ma l’idea di parlare dal vivo davanti a un pubblico per me è sempre stata fonte di grande agitazione.
Ansia da palcoscenico: presente!
Anche in questo caso, però, non mi sono lasciata frenare.
Ero convinta che gli eventi dal vivo potessero essere una grande opportunità per la mia crescita personale e professionale e, così, ho affrontato il mio demone.
Negli ultimi anni ho parlato in pubblico in diverse occasioni, più o meno grandi: ho organizzato il mio primo Spritz Digitale dal vivo, sono stata speaker al WomenXImpact e ho partecipato ad alcuni panel di Qonto.
Ho ripetutamente cercato e creato situazioni per uscire dalla mia zona di comfort e mettermi alla prova in un’attività che ritenevo strategica per me, ma sulla quale non mi sentivo per niente sicura.
Così, una cosa che mi terrorizzava è diventata una cosa che faccio periodicamente.
Eppure, nonostante tutto questo “allenamento”, quando l’obiettivo di tenere un TEDx si è concretizzato, non mi sono sentita pronta.
Ricevere la proposta di partecipare come speaker alla prima edizione del TEDxComacchio non mi ha fatta sentire arrivata.
Anzi, ho capito che era solo l’inizio.
Mi sono preparata 4 mesi per 12 minuti sul palco.
Ho studiato public speaking, passato più di una notte insonne e l’ansia non mi ha lasciata nemmeno per un secondo…
Ma, ora che è successo, posso solo dire:
ne è valsa la pena!
L’ansia che accompagna i nostri momenti di crescita e di evoluzione è sempre un’ansia positiva e costruttiva.
È come l’insicurezza di un bambino che muove i suoi primi passi.
È quell’incertezza che ti conferma che stai facendo qualcosa di nuovo e, allo stesso tempo, stai diventando qualcosa di nuovo:
una persona più matura, più formata e anche più vicina a realizzare i propri sogni e, dopo averli realizzati, a farne di ancora più grandi.
È una sensazione che non scambierei per nulla al mondo con un altro tipo di ansia: quella che ti assale quando ti senti imprigionato o imprigionata in un loop da cui non sai come uscire.
Affrontare piccoli momenti o periodi di ansia positiva è l’unico modo che conosco per non rischiare di vivere ogni singolo giorno in quest’ansia negativa.
Ci sono cose per cui non si è mai pronti (i grandi sogni sono una di queste), ma per le quali ci si può preparare. Il mio percorso verso il TEDx ne è la dimostrazione!
Pazienza e preparazione sono fondamentali, ma per raggiungere i grandi obiettivi io ho sempre avuto bisogno anche di un altro ingrediente: le persone.
Questo è il terzo punto che voglio condividere con te.
Le mie 3P realizza-sogni: pazienza, preparazione… persone!
In quel magico 25 maggio, seduta in platea, mentre io ero sul palco, c’era tutta la mia famiglia.
I miei genitori, mia sorella (che lavora con me nel mio team) e mia nonna Vanda.
Di lei ho parlato anche nel mio speech.
Quando sono sbarcata su Instagram (inizialmente con l’idea di fare la fashion influencer) è stata la prima a credere in me.
Nel bel mezzo di un pranzo di famiglia, ho chiesto aiuto per farmi delle foto e subito si è alzata una mano: la sua.
Sono certa che sappia quanto sia stato importante per me il suo contributo.
Ho raccontato di lei tante volte e l’ho ringraziata molte di più.
Ma quando ho fatto il suo nome dal palco del TEDx (senza avvisarla prima!), ho buttato l’occhio in platea e ho visto il suo sorriso pieno di sorpresa, forse anche un po’ d’imbarazzo.
È stato bellissimo, un’emozione enorme.
Anche per lei, credo. Per me, sicuramente!
Dopo tutti gli sforzi fatti insieme, dopo tutte le domeniche con la sveglia presto per andare a scattare, poterla rendere felice e orgogliosa è stata la realizzazione di un sogno nel sogno.
E c’è di più.
Accanto a me ho sentito il calore anche di un’altra famiglia.
Quella che ho costruito in questi anni, grazie al mio lavoro e grazie ai social: i miei Pillars.
Alcuni hanno preso un treno o si sono fatti ore di macchina per venire a vedermi.
Altri mi hanno incoraggiata con i loro messaggi e commenti.
Altri ancora mi hanno scritto quanto fossero fieri di me, la loro coach, per essere arrivata fin lì.
Per anni li ho accompagnati passo passo nella costruzione dei loro successi e nella realizzazione dei loro sogni.
E loro hanno accompagnato me sulla strada verso i miei.
Non c’è nulla che possa rendermi più grata.
Tengo particolarmente a tutto questo, perché io ho avuto la fortuna di avere il sostegno di mia nonna, ma sono anche stata ostacolata e scoraggiata da tanti altri.
E molte delle persone che aiuto con i miei programmi fanno fatica a partire, proprio perché si sentono sole nel viaggio verso i loro sogni e desideri.
Il bello della famiglia dei Pillars, è che è sempre aperta ad accogliere nuove persone e a supportarle.
Se vuoi entrare a farne parte anche tu, trovi qui la porta d’ingresso.
Le persone giuste per accompagnare il nostro percorso si possono trovare all’interno di una community, come quella dei Pillars, ma anche nella location di un evento.
E qui mi collego a un’ultima riflessione.
Lavora online, vivi offline
Instagram e il web sono mezzi potentissimi e meravigliosi per costruire un’attività su misura per noi.
Io l’ho fatto e non potrei essere più felice.
Ma non bisogna dimenticare che sono, appunto, mezzi.
Il vero obiettivo, il vero sogno da realizzare è la vita che vuoi.
Tutto ciò che ho fatto – compreso questo speech – non l’ho fatto per quello che trovo ogni giorno su Instagram e sul web, per i like o le view.
L’ho fatto per quel sorriso di nonna Vanda che brillava nel buio della sala.
Per gli abbracci con gli amici tra il pubblico, una volta scesa dal palco.
Per l’occhiolino fatto dietro le quinte a un “collega” speaker agitato quanto me.
Per questo credo fortemente nel potere degli eventi, soprattutto se lavori online.
Non solo perché possono darti autorevolezza e credibilità, o essere un’occasione per metterti alla prova (aspetti comunque importantissimi!).
Ma anche – e soprattutto – perché sono il luogo perfetto per incontrare dal vivo nuove persone in sintonia con te, o passare momenti meravigliosi con quelle che conosci già.
Nei miei 12 minuti di speech, raccontando la mia storia, ho parlato di lavoro digitale, ma ancor di più di vita reale: di regali di Natale, relazioni finite, cambi di rotta, crisi trasformate in occasioni…
Puoi guardarli qui, se ti va.
Poi poggia lo smartphone (o chiudi il pc) e vivi, sogna, realizza!
Alla tua crescita,
Arianna