Non importa in che campo siamo:
per raggiungere risultati dobbiamo lavorare.
Non sono qui a venderti una strategia miracolosa per ottenere il massimo facendo poco o nulla.
Per un semplice motivo: non credo che esista.
Se qualcuno prova a rifilartela, probabilmente cerca di truffarti.
Se non ti dai da fare, se non ti dedichi al tuo lavoro, se non accetti di fare qualche piccola rinuncia… Difficilmente arriverai da qualche parte.
Alt, però!
Questo non significa che devi diventare workaholic o far girare tutta la tua vita attorno al lavoro.
Permettere alla tua attività di assorbire tutto il tuo tempo e le tue energie è un errore che costa. E pure caro.
Io lo so bene, negli ultimi anni sono passata da un estremo all’altro.
Dall’avere un impiego tradizionale (come commessa, barista, magazziniera…), che occupava le classiche 8 ore al giorno, all’avere un mio business che impegnava tutto il mio tempo.
Se ami il tuo lavoro, se è un lavoro che per te rappresenta la realizzazione di un sogno, è facile che questo accada.
Devi trovare clienti, creare contenuti, postare sui social, rispondere alle persone…
Ma attenzione: potresti finire schiavo/a del tuo stesso sogno.
È successo a me e non voglio che accada a te.
Come evitarlo?
Sempre lavorando, ma su qualcos’altro: il tuo equilibrio.
Per aiutarti a farlo, oggi voglio condividere con te 5 strategie che ho appreso lungo il mio percorso.
Consigli, esercizi e pratiche che ti permetteranno di ottenere di più, lavorando meno.
E di trovare tempo e spazio per tutto ciò che ritieni importante nella tua vita.
Senza rinunciare alle tue soddisfazioni, anzi: ottenendo risultati che non avresti mai immaginato.
Partiamo dalle basi… Letteralmente!
Se vuoi far crescere una pianta rigogliosa, devi preparare il terreno.
Se vuoi tirar su un grattacielo, devi costruire delle fondamenta solide.
E se vuoi cambiare in meglio il tuo modo di vivere e di lavorare, devi (ri)programmare correttamente il tuo mindset.
Le convinzioni errate e/o controproducenti radicate nella nostra mente sono spesso il nemico numero uno della nostra crescita (personale e professionale).
La prima strategia di cui voglio parlarti oggi ha a che fare proprio con questo.
1. (Ri)definisci il tuo concetto di successo
La parola successo nella mente di molti di noi si ricollega automaticamente al lavoro e alla performance.
Nell’immaginario comune, ha successo un/una dipendente che scala la piramide aziendale fino a diventare manager.
O uno/a sportivo/a che vince i mondiali.
Fin da piccoli, ci insegnano a ragionare in questo modo.
Però poi apri LinkedIn e leggi lo sfogo del/della manager che lavora 14 ore al giorno e la sera non riesce neanche a dare la buonanotte ai suoi figli, perché quando torna a casa sono già addormentati da un pezzo.
Oppure, apri un giornale e trovi la notizia dell’ennesimo/a atleta da record che ha sfiorato il burnout.
Allora qualcosa non torna…
Perché ci sono tutte queste persone “di successo”, ma tremendamente infelici?
Accade proprio a causa di un’interpretazione parziale e fuorviante del concetto:
credere che il proprio successo in assoluto sia determinato solo (o principalmente) dal proprio successo professionale porta a sbilanciarsi drasticamente solo su quello, a discapito di tutte le altre aree della vita.
È come andare in barca e mettere tutti i pesi da un unico lato.
Sai cosa succede? Si scuffia e si finisce a mare.
Pensa a questa immagine: la definiresti un successo?
Io no. E credo neanche tu.
Con questo, ovviamente, non voglio dire che devi rinunciare ai risultati professionali che desideri. Tutto il contrario!
Io per prima, con il mio lavoro, aiuto le persone a trovare la strada migliore per raggiungerli, grazie ai social e alle infinite opportunità che il mondo del business online ci offre.
Quello che intendo dire è che è importante capire come distribuire meglio e più equamente i pesi.
Perché una barca caricata in modo ottimale, non solo non si ribalta, ma naviga anche più velocemente.
Bilanciando bene le varie componenti della tua vita nell’insieme, miglioreranno tutte anche prese singolarmente.
Lavoro incluso!
Per trovare il tuo equilibrio, quindi, per prima cosa ti invito a riflettere sulla tua idea di successo.
E, se ti rendi conto che c’è dentro esclusivamente il lavoro, ti suggerisco di ridefinirla tracciando un confine più ampio, che comprenda sì l’area professionale, ma non solo quella.
Andiamo nel pratico: come fare?
Scegli un momento tranquillo, mettiti davanti a un foglio bianco (di carta o meno, non ha importanza) e comincia a elencare le aree della vita che ritieni più importanti per te.
Vale tutto.
Relazioni, lavoro, salute (fisica e mentale), passioni, famiglia, denaro…
Ecco, su questo punto occorre fare una precisazione importante: non giudicarti e non autocensurarti.
Stiamo parlando di successo a tutto tondo.
Mettere un tabù sul lavoro e sul guadagno è sbagliato tanto quanto metterli al centro della propria esistenza, sminuendo tutto il resto.
Proseguiamo…
Finito l’elenco, prova a scrivere in 5-10 righe la tua nuova definizione di “successo”, tenendo a mente tutte le aree che sono emerse durante questo tuo piccolo brainstorming con te stesso/a.
Non è un esercizio semplice, lo so.
Ma è estremamente importante, perché ti permetterà di creare un tool potentissimo.
Quelle 5-10 righe diventeranno la tua livella. Hai presente quello strumento con la bolla che si usa per mettere dritti i quadri?
Ecco, ogni volta che avrai bisogno di riassestare il tuo equilibrio, riguardare quel paragrafetto ti permetterà di capire subito se ti stai sbilanciando e da che parte.
Passiamo al consiglio successivo.
2. Non lavorare duro, lavora furbo
Il tempo è la cosa più democratica del mondo: abbiamo tutti 24 ore al giorno e 365 giorni in un anno.
Senza discriminazioni.
Il che significa che tutte le aree che desideri valorizzare nella tua vita – quelle di cui parlavamo prima – devono trovare un loro spazio nel tempo che hai a disposizione.
Di conseguenza:
se vuoi ottenere risultati straordinari sul lavoro, senza compromettere il resto, devi trovare la maniera di limitare il tempo che dedichi al lavoro, ma senza abbassare il tuo standard.
Utopia? No.
Anche qui, c’è un mito da sfatare:
non è vero che chi lavora per più tempo o più “duramente” ottiene maggiori risultati.
In molti Paesi europei (si sente spesso parlare della Danimarca, ma non solo), questo concetto è assimilato ormai da tempo.
L’orario di lavoro standard è sotto le 8 ore al giorno e chi fa le ore piccole in ufficio viene visto/a come una persona poco organizzata ed efficiente.
In Italia, la situazione è un po’ diversa…
Ancora troppo spesso sento parlare di luoghi di lavoro in cui vieni guardato/a male se te ne vai alle 6.
È come se si facesse a gara a chi sta in ufficio di più.
Basta rifletterci un attimo, per rendersi conto che questa cosa non ha alcun senso.
Non esiste una correlazione diretta tra il tempo passato alla scrivania e i risultati raggiunti.
Ti faccio un esempio che penso possa rendere bene l’idea.
A scuola avevo una compagna che in matematica era imbattibile.
Non sbagliava una verifica. Prendeva voti altissimi ogni volta.
E indovina? Consegnava sempre il compito in classe prima di tutti gli altri.
Molto prima che finisse il tempo a disposizione.
Il punto è questo:
i risultati migliori non li ottiene chi sta più tempo incollato/a alla sedia, ma chi è più intelligente, preparato/a e organizzato/a.
Chi lavora in modo furbo batte 10 a 0 chi non lo fa.
Questa mentalità dovremmo portarla anche nel lavoro autonomo.
Per iniziare a lavorare in modo “smart” nel senso più letterale del termine.
Come?
Restando sempre sull’esempio della matematica, potremmo dire: trovando le formule giuste!
Ti ricordi quelle formule che ti permettevano di risolvere i problemi saltando un sacco di calcoli e passaggi?
Ecco, dobbiamo scovare qualcosa che funzioni allo stesso modo per la nostra attività.
Starai pensando: Ok, Arianna, ma per la matematica c’è il manuale, le formule per accelerare il mio lavoro come le trovo?
In un certo senso, tornando a scuola.
Ossia: formandoti.
La formazione ti offre due asset incredibili per ottimizzare il tuo lavoro e diventare più veloce e produttivo/a.
In breve: ottenere di più, lavorando meno tempo.
Primo asset: le competenze.
Studiando, allarghi le tue competenze.
Allargando le tue competenze, diventi più esperto/a.
Diventando più esperto/a, acquisisci velocità di esecuzione, efficienza ed efficacia.
In altre parole: impari a lavorare più furbamente.
Secondo asset: le persone.
Dove c’è formazione, ci sono formatori e ci sono altri studenti che si formano.
Se la formazione è di qualità, anche le persone che le gravitano attorno probabilmente lo saranno.
Un/a docente può diventare un/a mentore.
Un/a compagno/a di corso, magari un po’ più avanti di te, idem.
Cerca di sviluppare delle specie di antenne per captare chi sa lavorare in modo più furbo di te e carpire i suoi segreti.
Le persone sono una risorsa dal valore inestimabile.
Per questo, quando mi chiedono un consiglio su come scegliere un corso online, cito sempre la presenza di una community tra le caratteristiche che non possono mancare.
Ho scritto un articolo proprio su questo tema. Se ti interessa, puoi leggerlo qui.
La formazione giusta è la chiave per fare il salto da lavoro duro a lavoro furbo.
Ne sono davvero convinta.
L’ho visto succedere in modo eclatante tra gli studenti di Instagram Pills Academy, il mio corso più completo per crescere e guadagnare su Instagram con le proprie passioni.
Persone che per mesi o anni avevano lavorato come matte, senza mai ottenere i risultati che speravano, hanno visto esplodere i loro profili, applicando le strategie che funzionano davvero oggi per dominare la piattaforma.
Se usi Instagram per la tua attività o intendi cominciare col piede giusto, ti consiglio di dare un’occhiata qui.
Imparare a lavorare in modo furbo è fondamentale per raggiungere un equilibrio tra il lavoro e le altre aree della tua vita, ma potrebbe non bastare.
Molte persone, infatti, commettono questo errore:
diventano più efficienti e veloci nel lavoro, liberano del tempo, e poi quel tempo lo riempiono… con altro lavoro.
Rischia di diventare un circolo vizioso.
Ma puoi spezzarlo con la prossima strategia.
3. Fai le tue regole e organizza le tue giornate
Se lavori in proprio e, in particolare, se lavori con i social, cadere nel circolo vizioso è facilissimo.
Finisci di lavorare “ufficialmente”, ma poi a cena controlli il telefono.
Vai a vedere come stanno andando gli ordini, o l’ultimo Reel su Instagram.
E la tua mente resta costantemente connessa.
Per interrompere questo loop, devi fare un piccolo colpo di stato e salire al governo di te stesso/a.
Detta le tue “leggi del work-life balance”.
Per prendere spunto, qui trovi le mie…
Mi alzo tra le 7 e le 7 e mezza, senza sveglia.
Questo perché cerco di andare a letto sempre alla stessa ora e, di conseguenza, mi sveglio anche a un orario fisso.
Do molta importanza alle prime ore del mattino, perché settano il nostro cervello per l’intera giornata.
Quindi, non tengo lo smartphone in camera da letto.
E non lo uso per almeno un’ora dopo essermi svegliata.
Medito e seguo una morning routine, senza controllare mai il telefono.
Solo dopo colazione, parto con le mie task.
Anche qui, cerco di organizzarmi per fare tante cose nel minor tempo possibile.
Per esempio, raggruppando le attività che posso fare “a pacchetto”, come girare i contenuti video.
Li penso e li scrivo tutti il giovedì mattina e poi li registro il lunedì mattina successivo.
Un altro esempio: metto le call sempre al pomeriggio.
Questi “trucchi” mi permettono di non disperdere il mio focus.
E di arrivare alla fine di ogni giornata e di ogni settimana più serena, sapendo di aver portato a termine tutto ciò che dovevo.
Disclaimer: le mie regole possono esserti d’ispirazione, ma non commettere lo sbaglio di copiarle pari pari e applicarle su di te.
L’equilibrio è una questione estremamente personale.
Sia dal punto di vista fisico, che mentale.
Ciascuno di noi ha un proprio metabolismo, un proprio ciclo del sonno, così come i propri valori e obiettivi.
Per trovare le regole più funzionali per te, ti consiglio di cercare l’intersezione tra due sfere:
- Quella delle tue caratteristiche personali (Sei mattiniero/a? Hai momenti di calo durante il giorno? In che orari preferisci mangiare? Eccetera…)
- Quella delle esigenze specifiche della tua attività (Ha un flusso costante o momenti di picco e altri di vuoto? Richiede spostamenti fisici frequenti? E così via…)
Spesso, un po’ per convenzione, siamo portati a ragionare sul nostro equilibrio su base giornaliera, ma non è detto che sia la soluzione ottimale per tutti.
Ti porto un paio di esempi all’estremo, per capirci…
Pensa ai cantanti che vanno in tour per tre mesi e poi magari stanno fermi uno.
O gli attori che vivono letteralmente sul set per settimane.
Probabilmente non è questo il tuo caso.
Ma può darsi che anche per te funzioni meglio organizzarti in modo “non convenzionale”.
Se hai una tua attività online, hai una grande fortuna: puoi sperimentare!
Prova diversi orari di sveglia e diversi modi di distribuire il lavoro in giorni, settimane o mesi.
E scopri il cocktail perfetto per te!
Trovare il mio è stato una rivoluzione. Come rinascere.
Mi ha permesso di lavorare davvero quando lavoro. E di staccare davvero quando stacco.
Il mio lavoro è diventato più efficiente e il mio tempo libero davvero libero.
Così ho trovato lo spazio per tutte le cose che contano per me.
E sono certa che puoi riuscirci anche tu!
Prossimo punto…
4. Work hard, play harder
Questo è un mantra salva-vita!
E, anche in questo caso, per farlo tuo devi attuare un piccolo switch mentale.
Abbiamo detto che il successo non è solo il successo professionale. Giusto?
Bene.
Allo stesso modo, gli impegni non sono solo gli impegni di lavoro.
Quando prendi un appuntamento che ha a che fare con il “work”, lo metti in agenda e lo rispetti.
Salvo serie motivazioni per annullarlo.
Fai la stessa cosa con gli appuntamenti in ambito “play”.
Il miglior modo per non finire a lavorare e controllare lo smartphone h24 è avere altro da fare.
Io, per esempio, mi sono iscritta a un corso di pole dance e ho organizzato cose da fare per ogni weekend.
Cose che mi riempiono e mi divertono.
E che mi permettono di raggiungere soddisfazioni e successi extra-lavorativi.
E sai qual è il bonus incluso?
Questo mi ha permesso di funzionare meglio anche sul lavoro!
Giocare è un bisogno primario dell’uomo.
Come dormire, mangiare e creare relazioni.
Se ti neghi per troppo tempo lo svago, prima o poi quel bisogno verrà prepotentemente a bussare alla tua porta.
E stai sicuro/a che lo farà nei momenti più sbagliati.
Non ridurti in stato di bisogno.
Riserva il giusto spazio al riposo e al divertimento.
E sarai più libero/a di focalizzarti a pieno anche sulla tua attività lavorativa, ottenendo il massimo.
Non importa quali siano i tuoi obiettivi.
Raggiungere i tuoi primi 10.000 follower su Instagram, lanciare il tuo business, seguire quel corso online che potrebbe cambiarti la vita…
Arrivo al consiglio finale.
5. Non mettere la tua gioia in una cosa sola
L’abbiamo detto fin dal primo punto di questo post:
se metti tutto il carico da una sola parte, la barca si ribalta e finisce tutto a mare.
Vale per il successo. E vale anche per la gioia.
Ricorda sempre una cosa:
non viviamo per lavorare, lavoriamo per vivere.
Alcune persone diventano workaholic. Sono dipendenti dal lavoro.
E questo succede perché il lavoro per loro è tutto.
Il loro successo deriva da lì.
La loro soddisfazione deriva da lì.
E la loro felicità finisce per dipendere solo da quello.
Non fare lo stesso errore.
Gioisci per un lancio andato bene, certo!
O per un nuovo cliente che corteggiavi da mesi, ci mancherebbe.
Ma fallo anche per un nuovo hobby.
Per il tempo di qualità con la tua famiglia.
Per un weekend con gli amici.
Per una sera sul divano davanti a un film con la tua persona preferita accanto.
Se non sei abituato/a a trovare la gioia nelle piccole e grandi cose di ogni giorno, allenati.
Prima di andare a letto, ripercorri la tua giornata e trova almeno una cosa bella successa fuori dal lavoro.
Se non la trovi, datti il compito di organizzarla per il giorno dopo.
Basta veramente poco. E fa veramente tanto.
E non toglie nulla al tuo lavoro, anzi.
Oggi il web e i social ci offrono una grande opportunità.
Possiamo davvero fare ciò che amiamo, crearci la nostra strada ed essere al comando della nostra vita.
Sarebbe un vero peccato (e anche un po’ il colmo) diventare schiavi degli stessi strumenti che ci possono dare la libertà.
E finire al ristorante con le persone che amiamo, chini sul telefono per controllare le e-mail o i dm.
Ti invito a goderti la vita, a pieno.
Scardinando le convinzioni che ti limitano.
E organizzando le tue giornate, le tue settimane e il tuo anno, in modo da non dimenticarti mai una cosa:
non si vive di solo lavoro.
Alla tua crescita,
Arianna